Summer is back again

Rientrati sul continente, dopo la nostra mini fuga romantica, ci rivediamo dopo una settimana con Lui che è rimasto a casa con la figlia mentre moglie e figlio più piccolo sono al mare.

Per l’occasione cambiamo hotel, finiamo in uno di quei 4 stelle super famosi e un po’ snob, dove però il personale è molto più cordiale e alla mano che non quello dell’albergo in cui siamo soliti andare.

Lui arriva tardi, molto più del solito, lamentandosi di un nubifragio che si è abbattuto sulla zona e dicendo di essere tornato a casa dal lavoro bagnato fradicio.
Il sesso è grandioso, persino più efferverscente del solito, si vede che senza la moglie a casa ad aspettarlo ha meno preoccupazioni del solito; i ricordi della settimana precedente sono ancora vivi e ce lo ricorda anche il segno dell’abbronzatura che ci colora la pelle.

Come sempre siamo sorridenti, io gli racconto dei miei due esami che mi aspettano prima di potermene tornare al mare e insieme fantastichiamo sull’estate che ci attende.

love couple

Ce ne stiamo avvinghiati per un’eternità, io chiudo gli occhi in continuazione ma mi sforzo di non sprecare dormendo quei pochi momenti che passiamo insieme. La mia testa è sempre nell’incavo della sua spalla e dopo un po’ che continuo ad addormentarmi e a svegliarmi di soprassalto, Lui mi guarda con lo sguardo più dolce del mondo e mi dice: “Dai, me ne vado così finalmente ti lascio dormire!” Io bofonchio un qualcosa del tipo: “Ma no, se ti va resta! A me fa piacere!” Ma a quel punto realizziamo che sono le 4 del mattino, che a casa ha la figlia con il fidanzato e che quindi di dormire fuori non se ne parla.
E quindi eccolo che di nuovo se ne va, mi lascia con il solito bacio e rimaniamo con la certezza di vederci, non più di due settimane dopo, in spiaggia.

Eccoci finalmente al mare: a luglio Lui e la figlia scendono solo nei weekend. La prima volta che ci rivediamo tra noi c’è il gelo, o meglio, da parte sua c’è il gelo: in spiaggia io vado a sdraiarmi vicino a loro (anche perché, per quanto possa suonare ipocrita, io e sua figlia siamo amiche), Lui mi saluta, scambiamo due parole e poi mi fa capire che più lontani stiamo, meglio è.
Io faccio finta di niente, rimango imperterrita lì di fianco, chiacchiero con moglie e figli mentre Lui finge di dormicchiare ma in realtà non mi toglie gli occhi di dosso.

La settimana dopo arriva anche la mia migliore amica (la Marnie delle Love Rookies) e, quella successiva la nonna (ovvero Sua mamma).

surfer girl

Il giorno dell’arrivo della nonna io sono in spiaggia dall’alba a surfare, mi accorgo del loro arrivo perché mi trovo in acqua Alessandro (il figlio) che mi raggiunge a prendere qualche onda. Le onde però si sono abbassate, in più mi dispiace lasciare Marnie troppo a lungo da sola in spiaggia e quindi esco dall’acqua. A questo punto la moglie mi guarda e mi fa: “Che per caso hai visto una vecchia in una rete?” Dopo lo spiazzamento iniziale capisco che si tratta della nonna, ed effettivamente dopo un po’ compare una signora, completamente fradicia, con addosso una specie di pareo tutto traforato.
Io scappo via, corro ad asciugarmi, mi sdraio nella sabbia a spettegolare con Marnie, quando ci raggiunge Caterina (la figlia) che si sistema lì con noi, e siamo tutte un po’ più a nostro agio: libere di sparare stronzate senza sentirci osservate da Lui, dalla moglie, e pure dalla nonna.

Ma il meglio viene quel pomeriggio quando io e la Cate abbiamo fissato un’ora di tennis, Marnie viene a vederci così da poter sfruttare la connessione wi-fi e, a una decina di minuti dalla fine della partita, si presenta Lui, dando vita a un escalation di momenti imbarazzanti: in primis la povera Marnie si ritrova a doverci dialogare di tennis (e lei ne capisce ben poco), poi Lui si mette a fare commenti positivi sul livello di gioco espresso, facendoli però sempre prima al singolare e poi correggendosi e mettendoli al plurale ricordandosi che in fondo sto giocando contro sua figlia, e infine, dopo una sua battuta sessista, io me ne esco dicendogli un qualcosa del tipo “La vuoi in faccia?” (e mimando il gesto di tirargli una pallina)… Seguono momenti di pura tensione ma a parte lo sguardo sconvolto suo e della mia amica, la Cate sembra non farci caso.

Il giorno dopo Marnie fa ritorno a casa pronta a partire alla volta di New York, mentre io rimango lì ad aspettare paziente il giorno in cui Lui deciderà di ricominciare a farsi vedere la sera o, quantomeno, senza che Lui sia accompagnato dall’intero parentado (nonna/mamma compresa).

– Alex

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