Love is a losing game

Si dice che ammettere di avere un problema sia il primo passo per risolverlo, quindi prendo coraggio e lo dico ad alta voce, anzi lo scrivo a lettere maiuscole: SONO ANCORA INNAMORATA DEL MIO EX.

Sinceramente io nemmeno lo sapevo ma, quando, tre mesi dopo essere stata lasciata, ho cercato di rimorchiare un liceale gay conosciuto in biblioteca, ho dovuto riconoscere che, forse, qualcosa non andava.

Mi è bastato rivederlo ad un compleanno per averne la conferma: a fine serata, sono salita in macchina e l’unica cosa che sono riuscita a fare è stato piangere, disperatamente, cantando: “Once In A Lifetime” degli 1D.

Ho provato a ricucire i pezzi, a combattere per lui, ho sotterrato tutto il mio orgoglio e gli ho detto che per me non era finita. Ecco, se posso permettermi di darvi un consiglio: non fatelo! Io ci ho guadagnato un paio di promesse non mantenute, tre giorni di speranza, qualche frase dolce, una decina di baci in più e una bocciatura all’esame di Storia degli Stati Uniti. Alla fine non ha funzionato, gli manco, mi pensa, mi ama ancora ma.. non abbastanza.

Ora, davanti a me si prospettano due alternative:

• ANDARE AVANTI, ovvero superare la rottura, lavorare su me stessa, diventare bella, intelligente, interessante, dolce, simpatica e affascinante ed essere pronta per quando incontrerò l’uomo dei miei sogni.

• RESTARE UNA SOTTONA PER SEMPRE, questa alternativa devo dire che è la più intrigante, richiede meno sforzo e un’alta componente di autocommiserazione, io adoro autocommiserarmi. Scegliendo questa via però mi ritroverei sola e perdente.

Per superare questo empasse e ricominciare a vivere ho comprato uno dei tanto temuti e derisi libri di autoaiuto. Mi ricordo che il primo anno in cui lavoravo in libreria c’era una signora che veniva ogni settimana a comprare testi per cercare di compiacere, riconquistare e alla fine separarsi dal marito; lei era la riprova che questi libri non facevano altro che aumentare inutilmente la deforestazione. Quindi io mi ero ripromessa che non ne avrei mai comprato uno… invece eccomi qui, con in mano una copia di “Cenerentola è una sfigata” di Walter Riso, l’autore in ogni capitolo analizza una situazione di “amore malato”, come lo definisce lui, e spiega come affrontarla.

Per non essere patetica solo ai miei occhi ma anche a quelli del mondo di WordPress ho deciso che analizzerò qualche passaggio del libro.

Inizierò dal “Principio 1: se non ti ama più, impara a perdere e ritirati dignitosamente”

Io, in virtù di tutte le frasi sentite nei vari telefilm che ti incitano a non smettere di lottare, a dire sempre quello che provi e, in pratica, a sbattere la testa sempre contro la stessa porta, avevo deciso di non rassegnarmi ma, quando qualcuno ci dice che non vuole più stare con noi, quello che decidiamo noi non conta poi molto, no? Non si può obbligare qualcuno ad amarci, quindi ho imparato che quando l’amore muore, va seppellito. Bisogna prendersi del tempo, un periodo di “lutto” in cui ricordare le cose belle e quelle brutte, in cui ripassare tutte le cose che ve lo ricordano e riporle nella “scatola dei ricordi”, leggere i messaggi teneri che vi ha scritto e nascondere anche quelli, ascoltare le “vostre” canzoni e cancellarle dall’i-pod. Non c’è bisogno di fingere che da un giorno all’altro non ci importi più nulla o che non proviamo più nulla per lui, fingere, io l’ho fatto, non è d’aiuto. La sofferenza c’è, non si può e non si deve evitare o nascondere, basta sopportarla e resistere: oggi vince lei, domani vincerete voi; l’importante è continuare a combattere… però per noi stesse, non per qualcuno che ha buttato via il nostro amore!

-Marnie