L’estate addosso

Settembre.

L’estate è finita da poco e noi non siamo ancora pronti a lasciarla andare via; ci vediamo in un posto nuovo, Lui arriva tutto impanicato, dicendo che i suoi amici lo hanno chiamato a casa (e ovviamente ha risposto sua moglie) per dirgli che non sarebbero andati a giocare a tennis; Lui si è quindi inventato di andare a giocare con qualcun altro, poi però ha iniziato a piovere e l’ha chiamato la moglie ma Lui non ha risposto perché “A quest’ora sto giocando, no?”.
L’inizio non è decisamente dei migliori e, appena iniziamo a sgelarci e a scaldare l’atmosfera realizza di essersi dimenticato qualcosa in macchina, e quindi eccolo sparire.

Finalmente riusciamo a chiudere fuori il resto del mondo e a rimanere solo noi: siamo ancora in modalità “estate” e si vede… non solo per la pelle abbronzata, per i visi sorridenti, o per i miei capelli schiariti dal sole, no, c’è dell’altro nell’aria: il romanticismo è palpabile, parliamo di “Laguna Blu”, il film, e ci ritroviamo a fantasticare su come sarebbe vivere su un’isola deserta..

Una volta sola però la malinconia prende il sopravvento e, con uno sguardo da Labrador sotto la pioggia, mi rintano sotto il lenzuolo e faccio partire tutte le canzoni più tristi di Tiziano Ferro divorandomi un pacchetto di caramelle gommose gentilmente offertomi da NH Hotels.

caramelle gommose

 

Ottobre.

Continuiamo a fantasticare via mail, io recupero guardando davvero Laguna Blu e a poco più di un mese dall’ultima volta, riusciamo a rivederci.
Siamo in una fase super positiva: ridiamo e scherziamo per tutto il tempo, Lui è finalmente passato a un telefono di nuova generazione e ammette di non sapere usare Instagram molto bene, ma di divertirsi a scrollarlo solo per cercare di capire che combino.
Ci stuzzichiamo immaginando di fuggire in posti a caso, perché l’importante non è il posto: “Ma.. Tu, scapperesti con me?” Io cerco di fare la sostenuta nonostante i miei occhi siano palesemente a cuoricino, ma alla fine cedo e ammetto che “Sì, certo che ci scapperei con Te, ci verrei persino in capo al mondo”.

Ci salutiamo e ridendo diciamo che la nostra è un po’ una versione invertita di Cenerentola, io sorrido e resto lì a guardarlo andar via con una stretta al cuore.

 

Novembre.

Ci rivediamo una mattina, si presenta in ritardo e senza essersi fatto la barba: barba che risulta essere proprio il motivo intrinseco del suo ritardo… Infatti si è dilungato nella ricerca di un barbiere (notoriamente chiusi il lunedì mattina) per poi rimediare comprando delle lamette usa e getta.
Totale: appena arrivato, si chiude in bagno a farsi la barba, ne esce tutto tagliato e sanguinolento e lamentandosi della qualità scadente della lama.

Non è una delle sue giornate migliori e lo si era capito da subito, ma cerca di nasconderlo essendo sempre sempre tenero e dolce, all’ora di pranzo va a prendermi la pizza (e, per dovere di cronaca, io vivrei di pizza) e scopre che nella fretta causata dal suo ritardo, oltre a non essere riuscito a comprare un rasoio decente, si è dimenticato persino di pagare il parcheggio, rimediandoci una multa.
Mentre mangiamo chiacchieriamo tranquillamente, fino al momento in cui si definisce DISILLUSO: e nella mia testa ronzano solo suoi sinonimi o simili DEPRESSO, DISILLUSO, DEMOTIVATO… e mi dico “Ma non lo vedi? Basta volerlo, e ti salvo io! …Potremmo essere felici, felici davvero” e mentre io mi sto facendo tutti questi film mentali, Lui mi dice: “Per fortuna che ci sei tu, che mi tiri un po’ su” e io sorrido, un po’ a fatica perché ha messo un po’ di tristezza anche a me e lo abbraccio, con uno di quegli abbracci in cui non c’è il bisogno di parlare e che vogliono dire “stai qui, non te ne andare, ci penso io a te”.

pizza

 

Dicembre.

Dicembre è il mese del Natale e significa una cosa sola: FAMIGLIA. Anche se per me il Natale vuole dire anche STARE CON CHI AMI, ma per Lui forse no, o forse non mi ama, ma non voglio rovinarmi le vacanze quindi farò finta di niente; anche se Lui risponde a una mail su 5 e si dichiara triste, depresso, incasinato… e insomma: non ci si vede.

 

Gennaio.

A gennaio siamo rigenerati, sembra impossibile ma pare davvero che le feste ci abbiano fatto bene: io torno su subito dopo aver dato un esame in università, Lui mi trova abbronzata e in formissima e mi chiede se sia dovuto allo sci, io gli sorrido e non dico niente.. In realtà è il risultato di lettini abbronzanti e palestra, ma questa è un’altra storia!
Lui è tenero, tenerissimo, non mi lascia andare e continua a tenermi stretta a Lui mentre io gli racconto tutte le cose che mi sono successe nei due mesi in cui non ci siamo visti. A un certo punto scoppiamo a ridere e non riusciamo più a smettere, ci basta guardarci in faccia per ricominciare a ridere come due scemi anzi, come due fottutissime persone felici! E, per sua stessa ammissione, era da tempo che non rideva così di gusto.. (so soddisfazioni!)

Dopo le risate sopraggiunge il solito momento di realismo con la sua solita domanda “Che ci fai qua?” io lo guardo con una faccia da “non vuoi saperlo davvero”, nessuno dei due risponde e rimaniamo zitti a fissarci con facce da ebeti.

Infine, come sempre, Lui deve andare, si avvicina e mi da un bacio leggero, io mi attacco al suo dito con degli occhioni da cucciolo, ci guardiamo per un po’ e poi mollo la presa. Lui fa un paio di passi, poi si gira, mi guarda e mi dice: ”Scusa se non ti ho mai risposto alle mail, auguri di buon Natale, Capodanno, per la befana, per il compleanno.. ah no, questi sono per me!” Ridiamo ancora una volta, Lui promette di seguire i miei consigli e di andare a farsi curare la spalla e ci salutiamo per davvero.

 

Febbraio.

Lo rivedo di nuovo tra un esame e l’altro, torniamo a vederci la mattina e io arrivo un po’ addormentata, ma penso che sia l’effetto della sessione invernale!
Non la smette di farmi complimenti, indosso biancheria intima più sexy del solito e dice di preferire decisamente le more, e ancora passa 5 minuti a cercare di definire precisamente il colore di miei occhi (che a me sono sempre sembrati verdi ma, secondo Lui, ci sono molte più sfumature).

Siamo carini, entrambi un po’ sonnacchiosi e finiamo con me che mi sdraio sopra di Lui (il suo commento è stato un qualcosa del tipo “la mia gatta adora stare accoccolata su di me, magari piace anche a te”) e devo ammettere che si sta bene, dà una sensazione di pace e tranquillità e poi.. Sì, in quel momento mi sono sentita davvero amata.

couple hug bed

– Alex

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